Franco Venturi nell'edizione del 1972 della sua monumentale opera Il populismo russo, tomo III, a p. 122, scrive che Chalturin abbandonò la scuola di Vjatka «al terzo anno», nel 1875, sottintendendo che avesse iniziato a studiarvi nel 1872, ma Juzja Polevoj, dalla cui biografia del 1979 abbiamo tratto gran parte del materiale per questa voce, specifica che si iscrisse nel settembre del 1874, riducendo a un solo anno la frequenza. Questa versione è confermata da German Nagaev, autore di un romanzo su Chalturin aderente alla realtà storica dei fatti, che aggiunge un particolare, e cioè che in quell'istituto non erano ammessi allievi di età inferiore ai diciassette anni, età raggiunta da Stepan appunto nel 1874. Suo fratello Pavel, maggiore di lui, si era iscritto prima e, a differenza di Stepan, completò il corso e divenne agronomo.Cfr. G. D. Nagaev, op. cit.
Le fonti non concordano sulla quantità di esplosivo usata al Palazzo d'Inverno e oscillano tra i 2 e i 3 pud. Polevoj, nella sua biografia resta nel mezzo e parla di 2,5 pud (poco meno di 41 kg). Cfr.Ju. Z. Polevoj, cit., cap. V: In lotta contro l'autocrazia.
Secondo un'altra versione della vicenda, Chalturin, che non sapeva sulle prime come avrebbe potuto approfittare della circostanza di lavorare all'interno del Palazzo d'Inverno, era stato alloggiato negli scantinati dell'Ermitage e solo quando il Comitato esecutivo, su proposta di Kvjatkovskij, ebbe deciso di uccidere il sovrano con la dinamite e non con un altro tipo di arma, magari un attrezzo del mestiere come un'ascia o un martello, lamentando un caldo eccessivo, fece in modo di essere trasferito nei sotterranei dell'ala ovest, dov'era il Corpo di Guardia e la camera da pranzo. Il trasloco sarebbe avvenuto alla fine di settembre. Cfr. Storia del governatorato di Vjatka.Archiviato il 5 dicembre 2014 in Internet Archive.
Secondo la versione dei fatti ripresa anche da Trifonov, Chalturin non portò all'osteria i due falegnami — Averkij Bogdanov e Vasilij Razumovskij — che alloggiavano nella sua stanza, ma ebbe problemi a fare uscire dai sotterranei, in tempo utile ad azionare il meccanismo esplosivo, sia loro due che il fumista Matvej Aver'janov, il quale abitava in un'altra camera (nei sotterranei dell'ala ovest del palazzo c'erano cinque locali adibiti alla servitù). Cfr. Jurij V. Trifonov, L'impazienza, Milano, 1978, p.226-227; Storia del governatorato di Vjatka, cit.Archiviato il 5 dicembre 2014 in Internet Archive.
Secondo un'altra versione della vicenda, Chalturin, che non sapeva sulle prime come avrebbe potuto approfittare della circostanza di lavorare all'interno del Palazzo d'Inverno, era stato alloggiato negli scantinati dell'Ermitage e solo quando il Comitato esecutivo, su proposta di Kvjatkovskij, ebbe deciso di uccidere il sovrano con la dinamite e non con un altro tipo di arma, magari un attrezzo del mestiere come un'ascia o un martello, lamentando un caldo eccessivo, fece in modo di essere trasferito nei sotterranei dell'ala ovest, dov'era il Corpo di Guardia e la camera da pranzo. Il trasloco sarebbe avvenuto alla fine di settembre. Cfr. Storia del governatorato di Vjatka.Archiviato il 5 dicembre 2014 in Internet Archive.
Ibid., su kniga.seluk.ru. URL consultato il 30 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2014).
Secondo la versione dei fatti ripresa anche da Trifonov, Chalturin non portò all'osteria i due falegnami — Averkij Bogdanov e Vasilij Razumovskij — che alloggiavano nella sua stanza, ma ebbe problemi a fare uscire dai sotterranei, in tempo utile ad azionare il meccanismo esplosivo, sia loro due che il fumista Matvej Aver'janov, il quale abitava in un'altra camera (nei sotterranei dell'ala ovest del palazzo c'erano cinque locali adibiti alla servitù). Cfr. Jurij V. Trifonov, L'impazienza, Milano, 1978, p.226-227; Storia del governatorato di Vjatka, cit.Archiviato il 5 dicembre 2014 in Internet Archive.