Georg von Rauch, The Early Stages of Independence, in Gerald Onn (a cura di), The Baltic States: Years of Independence – Estonia, Latvia, Lithuania, 1917–40, C. Hurst & Co, 1974, pp. 100-102, ISBN0-903983-00-1.
Alex J. Kay, Guidelines for Special Fields (13 March 1941), in Exploitation, Resettlement, Mass Murder: Political And Economic Planning for German Occupation Policy in the Soviet Union, 1940-1941, Berghahn Books, 2006, pp. 70-71, ISBN1-84545-186-4. URL consultato il 25 giugno 2013.
europa.eu
eur-lex.europa.eu
Decisione del Consiglio dell'Unione europea del 14 aprile 2003 relativa all'ammissione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca all'Unione ( (PDF)) GU UE L 236 del 23/9/2003..
Trattato tra il Regno del Belgio, il Regno di Danimarca, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica ellenica, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, l'Irlanda, la Repubblica italiana, il Granducato di Lussemburgo, il Regno dei Paesi Bassi, la Repubblica d'Austria, la Repubblica portoghese, la Repubblica di Finlandia, il Regno di Svezia, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord (Stati membri dell'Unione europea) e la Repubblica ceca, la Repubblica di Estonia, la Repubblica di Cipro, la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Lituania, la Repubblica di Ungheria, la Repubblica di Malta, la Repubblica di Polonia, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca relativo all'adesione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca all'Unione europea PDF (PDF).).
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(DE) Geschichte Livlands, su freiherren-von-wolff.com. URL consultato il 16 maggio 2020.
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David Gaunt, Jonathan C. Friedman, Reichskommissariat Ostland, in The Routledge History of the Holocaust, Taylor & Francis, 2010, pp. 210-212, ISBN1-136-87060-1. URL consultato il 20 febbraio 2015.
Il 16 febbraio 1918 venti persone appartenenti all’élite culturale e politica lituana firmarono a Vilnius un documento rivolto «ai governi di Russia, Germania e delle altre nazioni». Questi venti uomini costituivano il Consiglio di Lituania, «unico rappresentante del popolo lituano» ed il documento da loro firmato annunciava che «sulla base del diritto di autodeterminazione dei popoli» si costituiva «lo Stato lituano indipendente a base democratica».: https://www.lanuovaeuropa.org/storia/2018/02/14/contro-il-fantasma-del-nazionalismo/
(LT) Edvardas Gudavičius, Mindaugas, Vilnius, Žara, 1998, ISBN9986-34-020-9. URL consultato il 13 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2019).
(EN) The conversion of Lithuania 1387, su lituanus.org. URL consultato il 16 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2020).
(EN) Piper Cubs of the Luftwaffe. URL consultato il 27 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2020). in The Fate of the Falcon, vintagewings.ca, link verificato il 26 aprile 2020: "Quando i nazisti avviarono l'operazione BARBAROSSA, i sovietici non disponevano della forza lavoro necessaria per difendere i Paesi baltici. Nel giro di poche settimane, i nazisti li espugnarono, incorporandoli in quello che sarebbe stato chiamato Reichskommissariat Ostland. Inizialmente, i lituani accolsero (e persino supportarono) i teutonici alla stregua di liberatori [...] anche se la Luftwaffe aveva ucciso più di 4.000 civili nella campagna di bombardamenti".
(EN) , Cambiamenti demografici in Lituania. URL consultato il 20 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2019)., lituanus.org, link verificato il 27 aprile 2020: "secondo il censimento del 15 gennaio 1959, le etnie presenti nella RSS Lituana in numero e percentuale erano le seguenti: 79,3% lituani (2.151.000 persone); 8,5% russi (231.500); 8,5% polacchi (230.000); 1,1% bielorussi (30.000); 0,9% ebrei (25.000); 0,7% ucraini (18.000); e 1% (26.000) altri. Se confrontiamo questa distribuzione con la stima del 1940, notiamo subito che importanti cambiamenti nella struttura nazionale del paese sono avvenuti nel corso del ventennio."