. La nascita nel I anno della 35ª olimpiade è attestata in vari manoscritti, ma molto probabilmente si tratta di un errore di copiatura, dovuto alla somiglianza tra ε (5) e θ (9), per cui è stato proposto di emendare 35 in 39. In questo modo tra la nascita e l'acme, costituita dalla presunta previsione dell'eclissi del 585 a.C., sarebbero trascorsi quarant'anni; v. Kirk-Raven-Schofield, p. 76 n. 1; Huxley, Archaic Greece, p. 14. Una discussione delle possibili date di nascita è in Laurenti, pp. 49-53. (EN) G.S. Kirk, J.E. Raven e M. Schofield, The Presocratic philosophers, 2ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1983. (EN) G.L. Huxley, Archaic Greece in Hellenistic Chronography, in Hermathena, n. 184, 2008, pp. 5-17. Renato Laurenti, Introduzione a Talete, Anassimandro, Anassimene, 4ª ed., Bari, Laterza, 1997.
Laurenti, pp. 58-59, nega la partecipazione di Talete alla spedizione e nota che, se davvero Talete avesse partecipato alla battaglia a fianco di Creso, sarebbe difficile spiegare perché Ciro dopo la vittoria non prese provvedimenti contro Mileto. Per Kirk-Raven-Schofield, p. 78 la storia conterrebbe comunque un "nucleo di verità". Renato Laurenti, Introduzione a Talete, Anassimandro, Anassimene, 4ª ed., Bari, Laterza, 1997. (EN) G.S. Kirk, J.E. Raven e M. Schofield, The Presocratic philosophers, 2ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1983.
Kirk-Raven-Schofield, p. 87. Secondo Dicks, p. 298, anche Erodoto e Platone non avevano a disposizione nessun'opera di Talete. (EN) G.S. Kirk, J.E. Raven e M. Schofield, The Presocratic philosophers, 2ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1983. (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309.
Kirk-Raven-Schofield, p. 87, notano che se l'opera fosse davvero stata di Talete, molto difficilmente l'autore sarebbe poi stato confuso con Foco, che in confronto fu molto meno noto. (EN) G.S. Kirk, J.E. Raven e M. Schofield, The Presocratic philosophers, 2ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1983.
Guthrie, p. 57. Per Severino, II, 2, 3, pp. 36-37, «Il concetto di "acqua" non è pertanto in grado di contenere ciò che già Talete intende pensare mediante esso: pensa ciò che vi è di identico in ogni diverso, e questa identità la esprime con un termine che indica pur sempre - nonostante ogni intenzione contraria - una cosa diversa dalle altre e quindi particolare, limitata. "Un diverso" - ossia una cosa particolare e limitata che, in quanto tale, differisce dalle altre - non può essere ciò che vi è di identico in ogni diverso». (EN) W.K.C. Guthrie, A history of Greek philosophy, vol. 1, New York, Cambridge University Press, 1962. Emanuele Severino, La filosofia antica, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 1997 [1984], ISBN88-17-11536-3.
Guthrie, p. 58. L'origine egizia è ricordata da Simplicio in 11 A 14 Diels-Kranz. Secondo Plutarco, De Iside et Osiride, 34 = Moralia, 365 c-d, anche Omero avrebbe imparato in Egitto che l'acqua è il principio di tutte le cose. (EN) W.K.C. Guthrie, A history of Greek philosophy, vol. 1, New York, Cambridge University Press, 1962. Giovanni Reale (a cura di), I presocratici. Prima traduzione integrale con testi originali a fronte delle testimonianze e dei frammenti di Hermann Diels e Walther Kranz, Milano, Bompiani, 2006. Plutarco, Moralia.
È plausibile un viaggio di Talete in Egitto per Kirk-Raven-Schofield, p. 79, mentre è molto scettico Dicks, pp. 304-305, che ritiene che la notizia si sia originata dal passo di Erodoto che pone la nascita della geometria in Egitto, da dove l'avrebbero esportata i Greci (Erodoto, II, 109). La geometria egizia dei tempi di Talete trattava solo problemi empirici (Heath, p. 122). (EN) G.S. Kirk, J.E. Raven e M. Schofield, The Presocratic philosophers, 2ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1983. (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309. Erodoto, Storie. (EN) Thomas Heath, A history of Greek mathematics, vol. 1, Oxford, Clarendon Press, 1921.
Guthrie, pp. 53-54. Per Dicks, pp. 303, 305, Talete avrebbe avuto solo conoscenze matematiche empiriche e non avrebbe enunciato né dimostrato alcun teorema, e fu a partire da Eudemo che lo si ritenne l'iniziatore della matematica greca. (EN) W.K.C. Guthrie, A history of Greek philosophy, vol. 1, New York, Cambridge University Press, 1962. (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309.
Guthrie, p. 48. McKirahan, p. 24, ricorda che per determinare il luogo dove si sarebbe verificata un'eclissi si sarebbe dovuto attendere fino a Tolomeo. (EN) W.K.C. Guthrie, A history of Greek philosophy, vol. 1, New York, Cambridge University Press, 1962. (EN) Richard D. McKirahan, Philosophy Before Socrates, 2ª ed., Indianapolis-Cambridge, Hackett Publishing Company, 2010, ISBN978-1-60384-182-5.
Kirk-Raven-Schofield, p. 84; White, p. 7 n. 22. (EN) G.S. Kirk, J.E. Raven e M. Schofield, The Presocratic philosophers, 2ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1983. (EN) Stephen White, Thales and the stars, in A.P.D. Mourelatos, V. Miles Caston e D.W. Graham (a cura di), Presocratic Philosophy. Essays in Honour of Alexander Mourelatos, Aldershot, Ashgate, 2002, pp. 3-18.
Diogene Laerzio, I, 24. Forse alla stessa scoperta si riferisce anche Apuleio (Florida, 18), tuttavia le espressioni usate da entrambi non sono chiare. Kirk-Raven-Schofield, p. 83 rilevano che la notizia è anacronistica poiché per Talete i corpi celesti non avrebbero potuto avere orbite, non potendo passare sotto la Terra che galleggiava sull'acqua. Un frammento di Eudemo citato da Simplicio (12 A 19 Diels-Kranz) afferma che fu Anassimandro e non Talete il primo ad interessarsi allo studio dei rapporti tra le dimensioni e le distanze degli astri (White, p. 16 n. 56). Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei filosofi illustri. (EN) G.S. Kirk, J.E. Raven e M. Schofield, The Presocratic philosophers, 2ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1983. Giovanni Reale (a cura di), I presocratici. Prima traduzione integrale con testi originali a fronte delle testimonianze e dei frammenti di Hermann Diels e Walther Kranz, Milano, Bompiani, 2006. (EN) Stephen White, Thales and the stars, in A.P.D. Mourelatos, V. Miles Caston e D.W. Graham (a cura di), Presocratic Philosophy. Essays in Honour of Alexander Mourelatos, Aldershot, Ashgate, 2002, pp. 3-18.
Nella raccolta di Diels-Kranz sono elencati solo quattro angebliche Fragmente ("frammenti presunti"), 11 B 1-4, "completamente spuri" per Dicks, p. 298. Giovanni Reale (a cura di), I presocratici. Prima traduzione integrale con testi originali a fronte delle testimonianze e dei frammenti di Hermann Diels e Walther Kranz, Milano, Bompiani, 2006. (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309.
Kirk-Raven-Schofield, p. 87. Secondo Dicks, p. 298, anche Erodoto e Platone non avevano a disposizione nessun'opera di Talete. (EN) G.S. Kirk, J.E. Raven e M. Schofield, The Presocratic philosophers, 2ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1983. (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309.
È plausibile un viaggio di Talete in Egitto per Kirk-Raven-Schofield, p. 79, mentre è molto scettico Dicks, pp. 304-305, che ritiene che la notizia si sia originata dal passo di Erodoto che pone la nascita della geometria in Egitto, da dove l'avrebbero esportata i Greci (Erodoto, II, 109). La geometria egizia dei tempi di Talete trattava solo problemi empirici (Heath, p. 122). (EN) G.S. Kirk, J.E. Raven e M. Schofield, The Presocratic philosophers, 2ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1983. (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309. Erodoto, Storie. (EN) Thomas Heath, A history of Greek mathematics, vol. 1, Oxford, Clarendon Press, 1921.
In realtà, il termine usato è "simili" anziché "uguali" (Dicks, p. 302). (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309.
Guthrie, pp. 53-54. Per Dicks, pp. 303, 305, Talete avrebbe avuto solo conoscenze matematiche empiriche e non avrebbe enunciato né dimostrato alcun teorema, e fu a partire da Eudemo che lo si ritenne l'iniziatore della matematica greca. (EN) W.K.C. Guthrie, A history of Greek philosophy, vol. 1, New York, Cambridge University Press, 1962. (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309.
Diogene Laerzio, I, 23; 11 A 17 Diels-Kranz. Dicks, p. 296, nota che il passaggio è poco chiaro, poiché ritiene che Talete non potesse essere il primo a notare le eclissi né che avesse le conoscenze per spiegarne le cause. Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei filosofi illustri. Giovanni Reale (a cura di), I presocratici. Prima traduzione integrale con testi originali a fronte delle testimonianze e dei frammenti di Hermann Diels e Walther Kranz, Milano, Bompiani, 2006. (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309.
Dicks, p. 295. (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309.
Dicks, pp. 308-309, secondo il quale i Greci ebbero scarse conoscenze su Babilonia fino a Berosso (III secolo a.C.). (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309.
Aezio, II, 12, 1. Anche questa notizia non è ritenuta credibile per ragioni cronologiche (Dicks, p. 300). Hermann Diels, I Dossografi Greci, Padova, CEDAM, 1961. (EN) D.R. Dicks, Thales, in The Classical Quarterly, vol. 9, n. 3-4, 1959, pp. 294-309.
. La nascita nel I anno della 35ª olimpiade è attestata in vari manoscritti, ma molto probabilmente si tratta di un errore di copiatura, dovuto alla somiglianza tra ε (5) e θ (9), per cui è stato proposto di emendare 35 in 39. In questo modo tra la nascita e l'acme, costituita dalla presunta previsione dell'eclissi del 585 a.C., sarebbero trascorsi quarant'anni; v. Kirk-Raven-Schofield, p. 76 n. 1; Huxley, Archaic Greece, p. 14. Una discussione delle possibili date di nascita è in Laurenti, pp. 49-53. (EN) G.S. Kirk, J.E. Raven e M. Schofield, The Presocratic philosophers, 2ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1983. (EN) G.L. Huxley, Archaic Greece in Hellenistic Chronography, in Hermathena, n. 184, 2008, pp. 5-17. Renato Laurenti, Introduzione a Talete, Anassimandro, Anassimene, 4ª ed., Bari, Laterza, 1997.
Anche se Proclo cita esplicitamente Eudemo solo per il terzo e il quarto teorema, si ritiene che anche i primi due derivino da lui (Karasmanis, p. 12 n. 25). (EN) Vassilis Karasmanis, On the first Greek mathematical proof, in Hermathena, n. 169, 2000, pp. 7-21.
McKirahan, p. 26; Karasmanis, p. 17. Questo teorema, che secondo Proclo/Eudemo Talete avrebbe dimostrato, non fu dimostrato neanche da Euclide, che lo enuncia come definizione (Karasmanis, p. 13). (EN) Richard D. McKirahan, Philosophy Before Socrates, 2ª ed., Indianapolis-Cambridge, Hackett Publishing Company, 2010, ISBN978-1-60384-182-5. (EN) Vassilis Karasmanis, On the first Greek mathematical proof, in Hermathena, n. 169, 2000, pp. 7-21. (EN) Vassilis Karasmanis, On the first Greek mathematical proof, in Hermathena, n. 169, 2000, pp. 7-21.
persee.fr
Soyez, pp. 75; 81-82, che ricorda che il termine "Fenicia" era talora usato anche per indicare la Caria. (FR) Brigitte Soyez, Le Phénicien Thalès et le synoecisme de l'Ionie, in L'antiquité classique, vol. 43, n. 1, 1974, pp. 74-82.
How-Wells (A Commentary on Herodotus, I, 170), secondo i quali la scelta di Teo, una città di scarsa importanza, avrebbe permesso alle città ioniche di mantenere la loro indipendenza. Soyez, pp. 77 segg., ipotizza che la proposta di Talete fosse modellata sull'esempio di Tripoli in Fenicia, dove tre città (Tiro, Sidone e Arados) tenevano un consiglio comune (Diodoro Siculo, Biblioteca storica, XVI, 41, 1). (FR) Brigitte Soyez, Le Phénicien Thalès et le synoecisme de l'Ionie, in L'antiquité classique, vol. 43, n. 1, 1974, pp. 74-82.
How-Wells (A Commentary on Herodotus, I, 170), secondo i quali la scelta di Teo, una città di scarsa importanza, avrebbe permesso alle città ioniche di mantenere la loro indipendenza. Soyez, pp. 77 segg., ipotizza che la proposta di Talete fosse modellata sull'esempio di Tripoli in Fenicia, dove tre città (Tiro, Sidone e Arados) tenevano un consiglio comune (Diodoro Siculo, Biblioteca storica, XVI, 41, 1). (FR) Brigitte Soyez, Le Phénicien Thalès et le synoecisme de l'Ionie, in L'antiquité classique, vol. 43, n. 1, 1974, pp. 74-82.