Vedi per esempio «Dell'Historia di Sicilia,/ del R.P.M. Tomaso Fazello,/ Siciliano dell'Ordine de' Predicatori,/ Divise in venti libri./ Tradotte dal latino in lingua toscana dal P./ M. Remigio Fiorentino, del medesimo Ordine./ Nella prima decha: s'ha pienissima cognitione di tutti i luoghi della/ Riviera, e fra terra dell'Isola./ Nella seconda, si contien tutto quello ch'è seguito in Sicilia, da' pri-/ mi habitatori, per fino alla felicissima memoria di/ Carlo Quinto Imperatore./ Con tre tavole. La prima de gli Autori citati nell'Historia; la seconda de' Capitoli;/ e la terza, delle cose più notabili contenute in quella./ In Venetia, appresso Domenico, & Gio. Battista Guerra, fratelli./ M. D. LXXIIII.» III p. 93. Il Fazello ricorda anche una parte del muro, ch'è rivolta verso Leontini (...), la quale per esser di pietre negre tirate in quadro, mostra in se stessa una grandissima magnificenza, forse i resti della palestra del teatro.
La tradizione vuole che in una di esse, l'unica che era visibile anche prima degli sgomberi, vi fosse ospitata una statua di Venere; vedi ad es. M. T. di Blasi Maria Teresa di Blasi, Il Filo di Arianna - Teatro romano, Catania, Maimone, 1997. URL consultato il 3 agosto 2019 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2010)., sul sito del Comune di Catania.