Si veda in Melchiorri, Guida metodica di Roma e suoi contorni, Roma 1834, pag. 721: VIVAIO DI DOMIZIANO Gli avanzi magnifici di arcuazioni a grandi massi di travertini, che si osservano sotto il convento de' SS. Giovanni e Paolo sul Celio vennero un tempo giudicati erroneamente per essere appartenuti alla Curia Ostilia. Riconosciuta falsa questa opinione congetturarono altri, che quei resti fossero degli edifici di Claudio, e ciò potrebbe essere, giacché in quel dintorno era il famoso tempio erettogli da Agrippina, distrutto da Nerone, e nuovamente riedificato da Vespasiano. Ora però vuolsi generalmente attribuire quella fabbrica al Vivaio, o serraglio di belve feroci, che Domiziano edificò per uso del vicino anfiteatro Flavio. A comprova di ciò si adduce l'aver trovata nei scavi una quantità di ossa di bestie non indigene del nostro suolo, e una strada sotterranea a comunicazione fra questo monumento e l'anfiteatro ripiena ancor essa di ossa consimili. Comunque ciò possa in qualche parte recare dubbiezza, è fuori d'ogni dubbio però, che quegli avvanzi sono d'una costruzione bella, solida, ed imponente per meritare l'attenzione di chiunque visita le romane antichità.