L'amministrazione Putin ha categoricamente rigettato l'utilizzo del termine "occupazione" in riferimento alla Lettonia, alla Lituania e all'Estonia dopo la seconda guerra mondiale, sebbene il Capo di Stato russo abbia riconosciuto che nel 1989, durante il mandato di Gorbačëv, il parlamento sovietico denunciò ufficialmente il Patto Molotov-Rippentrop del 1939, atto che portò all'incorporazione non legittima dei tre stati baltici nell'Unione Sovietica: Combs, pp. 258-259.
Alcuni funzionari russi affermano in maniera convinta che gli stati baltici entrarono nell'URSS in modo volontario e secondo il diritto internazionale alla chiusura della seconda guerra mondiale e rifiutano di riconoscere che Estonia, Lettonia e Lituania fossero state sotto occupazione sovietica per cinquant'anni: Bugajski, p. 109.
(EN) Vahur Made, The Baltic Issue during the Cold War, in Estonian Foreign Policy at the Cross-Roads, Kikimora Publications, 2002, pp. 113-129, ISBN952-10-0754-0. URL consultato il 22 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2010).