La locuzione in universo Romanorum orbe esprime lo stesso concetto di un mondo che fa riferimento a Roma, capitale di un impero che ambisce ad essere universale. L'espressione si trova in alcune lettere di papi: Cleto o Anacleto (orientativamente 80-92), che in una lettera inviata a tutti i vescovi e fedeli, diremmo oggi un'enciclica, in cui tratta dell'apostasia, scrive: «Unde iustum est, omnes in universo Romanorum orbe doctores legis ea quae legis sunt recte sapere et operari, et non regulas nascentis Ecclesiae confundere, aut fidem aut doctrinam apostolorum variis maculare doctrinis» ("Quindi, è giusto che tutti i dottori della legge nell'universo mondo dei Romani, siano istruiti ed operino correttamente nelle cose di legge, e non confondano le regole della Chiesa nascente o macchino la fede o la dottrina degli apostoli con varie dottrine"), testo latino riportato da Psudo-Liutprandus, Liber de pontificum Romanorum vitis, V. S. Anacletus (Annus Christi 103.), in Jacques-Paul Migne, Patrologiae Cursus completus: sive Biblioteca Universalis, Integram Uniformis, Commoda, Oeconomica, Omnium SS. Patrum, Doctorum Scriptorumque Ecclesiasticorum qui ab aevo apostolico ad usuque Innocentii III temora fluerunt, Series secunda, Tomus CXXIX Parisiis, excudebatur et venit apud J.-P. Migne editorem, in via dicta D'Amboise, 1853, col. 1158, capoverso B = PL 129, 1158B); Damaso I (366-384), che ai vescovi dell'Illiria scrive: «Unde iustum est, omnes in Universo Romanorum Orbe Doctores legis, ea, quae legis sunt, sapere, et non fidem doctrinis variis maculare» ("Quindi, è giusto che tutti i dottori della legge nell'universo mondo dei Romani, siano istruiti nelle cose di legge, e non macchino la fede con varie dottrine"), testo latino riportato da Cassiodorus, Historia Ecclesiastica vocata tripartita, liber V, Cap. XXIX, Litterae Damasi et caeterorum ad Illyricum contra concilium in Nicaea Thraciae factum, in Jacques-Paul Migne, op. cit., Series I. Tomus LXIX, Parisiis, venit apud editorem, in via dicta D'Amboise, 1848, col. 1006 = PL 69, 250.
Cfr. voce urbi et orbi, su Treccani Enciclopedia, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. URL consultato il 26 maggio 2021. Nei documenti e benedizioni papali Urbi et Orbi indica che il papa si rivolge alla città, centro della cristianità e di cui egli è vescovo, e ai fedeli del mondo intero, ai quali il papa si rivolge come capo visibile della Chiesa. In senso ristretto è la definizione di Urbi et Orbi di Aurelio Nosetti e Claudio Cibien, voce Urbi et Orbi, in Piccolo vocabolario liturgico in appendice a Domenico Sartore e Achille Maria Triacca (a cura di), Nuovo dizionario di liturgia, Roma, Edizioni Paoline, 1984, p. 1644, che considera la locuzione riservata agli «atti papali destinati alla città di Roma e a tutta la chiesa».
Vedi Paenitentiaria Apostolica, Enchiridion indulgentiarum, quarto editur, 16 luglio 1999, su La Santa Sede, Penitenzieria Apostolica, Concessiones 4. URL consultato il 18 febbraio 2021. La prima concessione dell'indulgenza per coloro che ricevono la benedizione per trasmissione radiofonica è avvenuta con decreto del 15 giugno 1939: Sacra Paenitentiaria Apostolica (Officium de Indulgentiis), Decretum de Benedictione Papali ope radiophonica acceptas, in (PDF) Acta Apostolicae Sedis. Commentarium Officiale, Anno 31, Series II, Vol. 6 (1939), Roma, Tipografia Poliglotta Vaticana (1939), abbreviato AAS, 31 [1939], p. 277. In pratica prima di allora il papa benediceva tutti i fedeli del mondo, ma l'indulgenza era solo per quelli che la ricevano di presenza. Va quindi tenuta presenta questa distinzione anche oggi: la benedizione raggiunge tutti i cattolici del mondo, l'indulgenza è per i presenti e per quelli che si collegano con le tecnologie di comunicazione, salvo le disposizioni che papa Francesco ha dato per il tempo della pandemia per cui basta solo l'intenzione del fedele che si unisce spiritualmente a questo atto papale.
Quello riportato è l'annuncio della benedizione in uso dal Natale 2010, dove, in luogo di "a mezzo della radio e della televisione", si dice "a mezzo della radio, della televisione e delle nuove tecnologie di comunicazione": Vatican News (a cura di), Urbi et Orbi 2010-04-04, su YouTube, 4 aprile 2010 (l'annuncio dell'indulgenza è al minuto 25 e 42 secondi); The Vatican - Archive (a cura di), Urbi et Orbi 2010-12-25 su YouTube URL consultati il 21 febbraio 2021. A causa della pandemia da Covid-19, dalla Pasqua 2020, l'annuncio è stato modificato ulteriormente: al posto di "a mezzo della radio, della televisione e delle nuove tecnologie di comunicazione" il cardinale dice: "sia attraverso le diverse tecnologie di comunicazione sia unendosi anche solo spiritualmente e col desiderio al presente rito" (Benedizione “Urbi et Orbi” del Santo Padre Francesco - Pasqua 2020, su YouTube, 12 aprile 2020, vedi a partire da minuti 15 e 41 secondi, e Vatican News (a cura di), Messaggio Natalizio e Benedizione "Urbi et Orbi” 25 dicembre 2020 Papa Francesco, su YouTube, 25 dicembre 2020, vedi a partire da minuti 20 e 19 secondi. URL consultati il 25 febbraio 2021).