Émile Amélineau (Italian Wikipedia)

Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Émile Amélineau" in Italian language version.

refsWebsite
Global rank Italian rank
3rd place
14th place
low place
low place
6th place
8th place
124th place
241st place
low place
2,141st place

accademiadellescienze.it

  • Emile AMELINEAU, su accademiadellescienze.it. URL consultato il 10 luglio 2020.

archive.org

  • Julie Hankey, A Passion for Egypt: Arthur Weigall, Tutankhamun and the "Curse of the Pharaohs", pp. 28-9. Hankey aggiunge che la maggior parte dei reperti fu utilizzata come "simpatici regali" per gli amici di Parigi e il resto venduto nelle aste. Si fa riferimento a Petrie, Seventy Years in Archaeology, pp. 172-3. Ci sono altre dure critiche in Petrie, The royal tombs of the first dynasty, 1901, parte II, pag. 2: "Di nuovo una ricca messe di documenti storici è emersa dal sito che era stato definito esaurito; e al posto della confusione di nomi senza connessione storica, ossia tutto ciò che era noto dalla missione di Amélineau, noi ora abbiamo l'intera sequenza dei re dalla metà della dinastia precedente a Mena fino probabilmente alla fine della II dinastia, e possiamo tracciare nel dettaglio le fluttuazioni dell'arte attraverso questi regni. Alle 166 tavole ottenute con il nostro lavoro ne mancherebbero una ventina o una trentina per avere tutte le informazioni, che nessuno avrebbe mai pensato di possedere un paio di anni fa. E questo recupero è stato possibile non soltanto dopo la rimozione di tutto ciò che è stato considerato privo di valore sia da Amélineau che dai ladri di Abido che fecero il lavoro, ma anche a dispetto dell'inesorabile distruzione di ciò che rimaneva sul sito. I vasi di terracotta sono stati fracassati, appositamente per evitare che qualcun altro se ne impossessasse. I vasi di pietra, distrutti in antico da fanatici, sono definiti ceux qui étaient brisés et que j'ai reduits en miettes ("quelli che erano in pezzi e che ho ridotto in briciole", Amélineau, Fouilles, 1897, p. 33), ed effettivamente li abbiamo trovati in frantumi; le pile di grandi vasi trovati nella tomba di Zer e registrati (Fouilles, 1898, p. 42) sono state interamente distrutte; i vasi contenenti unguenti sono stati bruciati, come leggiamo: les matières grasses brûlent pendant des journées entières, comme j'en ai fait l'experience ("le materie grasse bruciano per giorni interi, come ho potuto osservare", Fouilles, 1896, p. 18); i resti più interessanti ritrovati nella camera funebre di Zer, una massa carbonizzata di 28 piedi per 3 piedi, costellata di fermagli di rame, è completamente scomparsa, e di un'altra tomba leggiamo j'y rencontrai environ deux cents kilos de charbon de bois ("vi ritrovai circa duecento chili di carbone di legna", Fouilles, 1896, p. 15), che sono stati del tutto rimossi. Le tavolette di ebano di Narmer e Mena — i più inestimabili monumenti storici — furono rotte nel 1896 e buttate nella spazzatura, da dove furono poi recuperate e riparate come possibile. In ogni caso non possiamo fare altro che rivolgere al distruttore le sue stesse parole riguardo al modo in cui i copti hanno lasciato i reperti, tous brisés de la manière la plus sauvage ("tutti fatti a pezzi nel modo più selvaggio", Fouilles, 1896, p. 33).

bnf.fr

gallica.bnf.fr

  • Margaret S. Drower, Flinders Petrie: a life in archaeology, p.255-7. La descrizione degli eventi fatta da Amélineau si può trovare nella prefazione di Les nouvelles fouilles d'Abydos, 1896-1897, compte-rendu in extenso des fouilles..., E. Leroux, Parigi, 1902, in replica alle accuse mosse da Petrie in The royal tombs of the first dynasty, senza però negare i fatti di cui era accusato.

books.google.com

  • Journal of the Royal Asiatic Society of Great Britain and Ireland, 1935, p.401: "... Amélineau ha pubblicato un volume sul Papiro Bruce in Notices et Extraits, Parigi, 1891. Amélineau era un uomo malato che scriveva in fretta in una corsa contro la morte, ma fu un grande coptista, forse il più grande del suo tempo; i contrasti con la sua Chiesa lo portarono alla rovina."
  • Stephen Emmel, Shenoute's literary corpus, 2004, p.25
  • Julie Hankey, A Passion for Egypt: Arthur Weigall, Tutankhamun and the "Curse of the Pharaohs", pp. 28-9. Hankey aggiunge che la maggior parte dei reperti fu utilizzata come "simpatici regali" per gli amici di Parigi e il resto venduto nelle aste. Si fa riferimento a Petrie, Seventy Years in Archaeology, pp. 172-3. Ci sono altre dure critiche in Petrie, The royal tombs of the first dynasty, 1901, parte II, pag. 2: "Di nuovo una ricca messe di documenti storici è emersa dal sito che era stato definito esaurito; e al posto della confusione di nomi senza connessione storica, ossia tutto ciò che era noto dalla missione di Amélineau, noi ora abbiamo l'intera sequenza dei re dalla metà della dinastia precedente a Mena fino probabilmente alla fine della II dinastia, e possiamo tracciare nel dettaglio le fluttuazioni dell'arte attraverso questi regni. Alle 166 tavole ottenute con il nostro lavoro ne mancherebbero una ventina o una trentina per avere tutte le informazioni, che nessuno avrebbe mai pensato di possedere un paio di anni fa. E questo recupero è stato possibile non soltanto dopo la rimozione di tutto ciò che è stato considerato privo di valore sia da Amélineau che dai ladri di Abido che fecero il lavoro, ma anche a dispetto dell'inesorabile distruzione di ciò che rimaneva sul sito. I vasi di terracotta sono stati fracassati, appositamente per evitare che qualcun altro se ne impossessasse. I vasi di pietra, distrutti in antico da fanatici, sono definiti ceux qui étaient brisés et que j'ai reduits en miettes ("quelli che erano in pezzi e che ho ridotto in briciole", Amélineau, Fouilles, 1897, p. 33), ed effettivamente li abbiamo trovati in frantumi; le pile di grandi vasi trovati nella tomba di Zer e registrati (Fouilles, 1898, p. 42) sono state interamente distrutte; i vasi contenenti unguenti sono stati bruciati, come leggiamo: les matières grasses brûlent pendant des journées entières, comme j'en ai fait l'experience ("le materie grasse bruciano per giorni interi, come ho potuto osservare", Fouilles, 1896, p. 18); i resti più interessanti ritrovati nella camera funebre di Zer, una massa carbonizzata di 28 piedi per 3 piedi, costellata di fermagli di rame, è completamente scomparsa, e di un'altra tomba leggiamo j'y rencontrai environ deux cents kilos de charbon de bois ("vi ritrovai circa duecento chili di carbone di legna", Fouilles, 1896, p. 15), che sono stati del tutto rimossi. Le tavolette di ebano di Narmer e Mena — i più inestimabili monumenti storici — furono rotte nel 1896 e buttate nella spazzatura, da dove furono poi recuperate e riparate come possibile. In ogni caso non possiamo fare altro che rivolgere al distruttore le sue stesse parole riguardo al modo in cui i copti hanno lasciato i reperti, tous brisés de la manière la plus sauvage ("tutti fatti a pezzi nel modo più selvaggio", Fouilles, 1896, p. 33).
  • Margaret S. Drower, Flinders Petrie: a life in archaeology, p.255-7. La descrizione degli eventi fatta da Amélineau si può trovare nella prefazione di Les nouvelles fouilles d'Abydos, 1896-1897, compte-rendu in extenso des fouilles..., E. Leroux, Parigi, 1902, in replica alle accuse mosse da Petrie in The royal tombs of the first dynasty, senza però negare i fatti di cui era accusato.

inha.fr