Scrivono i nostri storici che l' antichissima stirpe e della primaria nobilita francese, dalla quale discendono i Nogarola, di Francia venne in Italia nel secolo decimo, e si stabili in Verona, dove, prima ancora che gli Scaligeri ne avessero il dominio, era rinomata e potente. Alcuni vogliono che l'illustre nostro Vescovo Ognibene, morto nel 1185, fosse di questa familia. Nel secolo decimoterzo Bailardino ed Antonio Nogarola figlio del Cavaliere Isnardo ebbero la decorazione equestre; Pietro fu Console e Cosigliere di Verona, ed Antonio fu Podesta di Trento. L'anno 1307 il Cavaliere Bailardino Consigliere e Familiare d'Enrico Imperatore fece giurare ad Alboino e Cangrande Della Scala che sarebbero stati fedeli all'Imperadore, ed avrebbero governato la citta di Verona a nome del Sacro Impero; e poi in presenza del popolo diede nelle loro mani il gonfalone primitivo, o stendardo della citta, con sopravi dipinta o ricamata una croce rossa in campo bianco. Il suddeto Bailardino fu spedito Ambasciatore alla Corte Imperiale, ed anche ad altri Principi ed ebbe il governo di Vicenza: sposo Catterina Della Scala e dopo alcuni anni fu creato Vicario Imperiale di Bergamo. Anche Dinadano fu Cangrande Signor di Verona nominato suo Vicario e Rettore in molti luoghi. Con diploma dell' anno 1452 l'Imperatore Federico III insigni i Nogarola del titulo di Conti del S.R.I. erigendo in contea le loro possessioni di Bagnoli e Colognola, e questa investitura fu nel decimosesto secolo sancita dagl' Imperadori Massimiliano I. e Massimiliano II. Ebbero pure dim dal sicolo decimoterzo diritti e giurisdizioni sopra Castel d'Azzano, poi confermati loro dalla Veneta Republica nel 1405. Il titulo di Conti dell' Impero Austriaco fu loro accordato sa S.M.I. del 1820. Questa grande famiglia diede Generali, Tenenti Marescialli, Ambasciatori, Cavalieri, Prelati, Giudici di Collegio, ed altri charissimi personaggi, come pure done celebri in lettere, e prima tra queste l' immortale Isotta. Nel 1410 questa casa fu aggregata al Nobile Consiglio patrio, e sostenne con decoro cariche orrevoli. (Antonio Cartolari. Cenni sopra varie famiglie illustri di Verona, 1855)
