Margherita Isnardi Parente vede in Epicuro una specie di «allegrezza mistica e comunitaria» che si realizza tramite «la capacità dell’amicizia di destare gli uomini, di trarli da un sonno incosciente a una vivida esperienza di gioia, nella quale si realizza, se non è troppo dire, una sorta di abbraccio dell’umanità ». (Aldo Brancacci, Amicizia e filosofia in Epicuro p.112)